Avevo aperto questo blog per scopi meramente terapeutici.
Per aiutarmi a pensare meglio, a mettere a fuoco bene le cose intorno a me e riuscire a valutarle con più lucidità.
Mi accorgo ora che l’ultima volta che l’ho aperto è stato esattamente un anno fa. Per fare un bilancio del 2014.
Il 2014 è stato un anno strano. Cominciato in salita e finito su una spiaggia dorata davanti a un mare mozzafiato (metaforicamente parlando, purtroppo).
Nel fare il mio bilancio del 2015, quindi, ho deciso di non essere scaramantica e di gridarlo ai quattro venti.
Il duemilaquindici è stato un anno strepitoso.
Vado a spiegare perché.
La prima e più fondamentale ragione del bilancio assolutamente positivo è il mio compagno: a lui va tutto il merito di avermi fatto passare un anno sereno, un anno di risate, baci e complicità. Un anno di felicità assoluta. Mesi e mesi di sorrisi e abbracci, nuovi amici e discussioni q.b. (tanto non mi legge, non può montarsi troppo la testa).
Nel 2015 è arrivato un nuovo lavoro. Conferme professionali che hanno fatto sì che le mie insicurezze (ingenerate dall’incontro lavorativo con persone indegne) mi abbiano (quasi – non è che sono Batman) definitivamente abbandonato.
Grazie al nuovo lavoro, nuove persone sono entrate nella mia vita, altre ci sono rimaste. Il tutto per il momento si amalgama alla perfezione e posso solo sperare che continui così.
Nuove amicizie si sono confermate. Una vita sociale che è decollata per la prima volta in vita mia. Il che mi lascia sempre un pochino frastornata, devo dire. Non sono molto socievole di solito, ma con la persona giusta accanto tutto diventa più facile.
Insomma, se ripenso all’anno appena trascorso, mi rendo conto che non riesco a ricordare un momento in cui sono stata triste o addolorata o disperata. Magari si, ma non è stata una cosa così intensa da aver lasciato un ricordo in me. E dato che, come ci insegna Inside-out della Pixar, i ricordi tristi sono quelli maggiormente vividi, evidentemente sono stata proprio bene in questo 2015.
Ricordo di essere stata stanca, tanto. Serate in cui alle 9 dormivo. E questo perché ho lavorato tantissimo. Ed infatti, le serate “a letto alle 9” si non alternate con le serate “lavoro fino alle 2”. Ma nel complesso è stato soddisfacente quindi ok.
Insomma. Un bel 2015, Ed è per questo che al 2016 spetta un compito molto arduo per poter far meglio.
Ma io sono una donna cui per essere felice basta poco e, quindi, al 2016 chiedo solamente di essere all’altezza del 2015. Anche se non riuscirà a fare meglio, almeno un bel pari. Può anche perdere ai punti, lo capirei. E non mi lamenterò.
Buon anno.